LA CAMERA DA LETTO

Nella ricostruzione presentataci da Gabriele d’Annuzzio ne “La veglia Funebre” ci viene descritta con minuzia di particolari la camera da letto. Una camera proprio come quella è ricostruita all’interno del museo, dove tra cassoni della dote e piccoli scaldaletto, vivevano un tempo i nostri antenati, che cercavano conforto dopo dure giornate di lavoro in un letto che sicuramente troppo comodo non era, ma che dopo tanta fatica era sicuramente un premio meritatato.

In quelle camere così povere e buie, spesso si trovavano immagini sacre, libri di preghiere, immaginette votive segno di una grande fede che era unico soccorso alla vita difficile a cui andavano incontro i nostri contadini, una fede rinnovata e tanto cercata nella speranza di ottenere sollievo alla difficile quotidianità.
Gli oggetti; il lume ad olio che diffondeva chiarore, lo scaldaletto che diffondeva tepore, le sedie, le macchine da cucire, tutti segni di un passato molto diverso dal nostro presente, un passato che a molti sembra troppo lontano. Ritrovarsi tra quegli oggetti provoca forti emozioni, sia per chi ha vissuto quella realtà, sia per chi non l’ha mai conosciuta, un’emozione intensa che caratterizza i tentativi fatti da questo museo nella speranza di ricreare ambienti il più reali possibili