Area del Grano

Area-del-Grano

Il frumento ha origini remotissime. Sembra infatti che alcuni popoli lo conoscessero già in epoche antecedenti all’affermarsi di quelle che storicamente vengono denominate come le grandi civiltà.

Col passare dei secoli, non solo le tecniche colturali, ma anche quelle relative all’impiego della farina, furono perfezionate, creando così i presupposti per quelle che, a buon diritto, si potrebbero chiamare le civiltà del pane.

Presumibilmente creato dagli egiziani verso il primo millennio avanti Cristo, il pane ben presto divenne uno degli alimenti principali delle aree cerealicole, tant’è che in Grecia la parola ártos era utilizzata per indicare sia il pane quanto il cibo in generale, tanto questo alimento si identificava con il cibo per antonomasia.
Alla caduta dell’Impero Romano e con l’instaurarsi dei regni romano-barbarici il grano non fu più coltivato, rimase perciò presente soltanto come pianta spontanea, ciò, in connessione anche con le vicissitudini politiche di quei tempi, diede origine a spaventose carestie che ridussero l’Abruzzo a poche migliaia di esseri viventi. L’arrivo dei Benedettini, profondi conoscitori dei metodi di coltivazione, favorì la dissodazione dei terreni e la ripresa della pastorizia, della viticoltura e della cerealicoltura. Durante il feudalesimo la macinatura del grano era appannaggio della nobiltà terriera e delle autorità ecclesiastiche che, in regime di oligopolio, spesso facevano gravare sul macinato onerosi balzelli che opprimevano i ceti più disagiati e causavano non pochi problemi di sopravvivenza.

Comparvero così nella civiltà rurale, nella necessità di dover ricavare dal grano la farina per il pane e per la pasta, quasi di contrabbando, piccole macine ad uso domestico di fattezza molto simile a quelle un tempo al seguito dei legionari romani. Un relativo progresso si ebbe nell’ultimo periodo borbonico, ma con l’Unità d’Italia una discussa tassa sulla macinatura (1880) creò nuovamente non pochi problemi ai ceti sociali più deboli. Nella società contadina il fatto di poter disporre di 5 o 6 quintali di grano significava la certezza di avere il pane assicurato per l’intera annata per una famiglia di 6/7 persone.

Il 1925, con l’inizio della campagna del grano, campagna energicamente voluta e promossa dal regime fascista, segnò definitivamente, nel territorio abruzzese, il passaggio da una agricoltura estensiva ad una intensiva.

Il resto è storia dei nostri giorni.