IL MUGNAIO

mugnaio

Solo recentemente il Mugnaio ottiene una licenza di macinazione e diventa proprietario del mulino; in passato il rapporto che legava il Mugnaio al proprietario del mulino era di dipendenza o di affitto.
Il contadino portava il suo grano, ed in cambio del lavoro doveva una parte del macinato o scambiava, in una forma di baratto, con qualche prodotto in natura, (molto raramente pagato) spesso doveva anche una “regalia”.
Il Mugnaio era tradizionalmente considerato ladro, anche se risultava un personaggio di spicco nella comunità contadina, aveva con il signorotto un rapporto privilegiato ed era uno dei protagonisti principali del sistema di produzione.

Era il signore dell’acqua che usava a suo profitto; era colui che trasformava i prodotti del suolo per il consumo alimentare.

Il mulino era quindi uno dei punti più importanti della comunità del villaggio, dove si chiacchierava, si scambiavano notizie e spesso, anche luogo di incontri per fidanzati e amanti.
Simbolo del lavoro e della fatica quotidiana ed anche della rivincita sulla fame, del trionfo dell’abbondanza sulla scarsità del cibo. Il mulino ha scritto una pagina importante di storia contadina in tutto il mondo.

Il mulino elettrico, esposto in questo museo è databile alla fine del 1800 ed è stato attivo fino al 1970 c.a. in Collecorvino (Pe).

Perfettamente funzionante ancora oggi, conserva tutte le sue parti, dai palmenti originali (le due macine in pietra) che una volta azionati macinavano grandi quantità di grano; al cassone di raccolta della farina che, ancora calda, veniva stoccata rigorosamente in sacchi di fibra vegetale (canapa o cotone) e poi nei cassonetti di legno.